E IO DOVE TROVO IL TEMPO DI FARE TUTTO QUESTO?
Domanda più che appropriata vista la mole di “ingredienti” che ho proposto di inserire nella preparazione della gara.
E’ importante innanzitutto non partire dal presupposto di voler correre sempre 4 o 5 volte a settimana per riuscire a raggiungere i famigerati 100km. Molte persone sono infatti convinte che solo rispettando queste “regole” si possano finire gare di 80km e più. Non è cosi, o meglio, non è necessario correre a questi ritmi tutto l’anno. Senza entrare nel dettaglio del programma, che è compito dell’allenatore, possiamo ipotizzare di variare la frequenza delle sedute di corsa in base alla stagione, alla distanza dalla gara e alla nostra condizione.
Lontano dalla gara lo sci alpinismo e il ciclismo possono sostituire una seduta di corsa settimanale, stesso discorso vale per la palestra. Se poi la neve scompare si può sostituire lo sci con la camminata in salita. Se siamo in vacanza vicino alle piste da fondo possiamo praticare questa attività sostituendola per qualche seduta alla corsa, senza per questo sentirci in colpa e pensare che la nostra preparazione sia compromessa.
E’ importante inoltre ascoltare molto bene il nostro corpo. Se ci sentiamo molto stanchi vuol dire che abbiamo bisogno di riposo, quindi è meglio saltare o ridurre la durata di alcuni allenamenti. Continuare a seguire la tabella di allenamento alla lettera potrebbe essere controproducente e condurci a problematiche da sovraccarico. L’obiettivo delle prime gare di ultratrail deve essere quello di arrivare, solo successivamente si può puntare a ridurre il tempo di percorrenza e pensare alla pura performance.
Ho voluto scrivere queste riflessioni dopo aver partecipato ad alcune ultratrail. Attualmente in letteratura non esiste un programma dettagliato per preparare queste gare azzerando il rischio di infortuni e problematiche da sovraccarico e probabilmente mai si riuscirà a trovare. Occorre quindi integrare i dati presenti in letteratura e riguardanti altri sport, l’esperienza lavorativa, gli obiettivi e la condizione di partenza dell’atleta, tanto per l’allenatore che costruisce la scheda di allenamento, quanto per il fisioterapista che assiste il runner che si presenta con problematiche muscolo-scheletriche. In questo modo sarà possibile affrontare con maggiore sicurezza ed entusiasmo la preparazione di queste gare così affascinanti!