Il mondo del trail, in particolar modo nella sua versione più estrema delle ultra, conta negli ultimi anni una crescita esponenziale del numero di praticanti. Il trail nella sua espressione più pura è movimento all’aperto, uno stile di vita per molto tempo dimenticato dalla grande massa ma che, complici i ritmi di vita frenetici e la grande influenza dei social network, sta dilagando tra i runner.
La particolarità di questo sport è la possibilità di allenarsi all’aperto percorrendo sentieri e stando quindi a stretto contatto con la natura. Le gare di trail hanno lunghezza variabile, quelle più “corte” prevedono percorsi di 10-15km, quelle più lunghe arrivano anche a 100km e oltre. Le ultratrail sono gare che superano i 42km e negli ultimi anni il numero degli iscritti è aumentato in modo considerevole. Molte sono le motivazioni che spingono una persona a porsi un obiettivo di tale portata: la voglia di testare il proprio limite fisico, le potenzialità della mente e potersi immergere nella natura per moltissime ore, anche di notte.
Non dobbiamo pensare ad un ultratrail come a una gara di velocità anzi, i ritmi rallentano perché i km da percorrere sono molti, ci si ferma ai ristori per mangiare, bere e, perché no, anche per scambiare quattro chiacchiere con amici e compagni di gara. Inaspettatamente ci si trova immersi in una realtà molto più lenta rispetto alla vita frenetica che conduciamo tutti i giorni e forse anche questo è un motivo che rende queste esperienze così affascinanti.
Le aziende inoltre, attraverso i loro atleti molto attivi sui social, hanno contribuito a rendere popolare questo sport e ci spingono a cercare sempre nuovi e ambiziosi obiettivi, come fanno i loro ambassador. Non dobbiamo però dimenticare che gran parte di loro sono professionisti la quale giornata, a differenza della nostra, è dedicata quasi interamente alla preparazione delle gare (corsa, palestra, riposo, alimentazione dedicata, fisioterapia ecc.). Questi atleti possono quindi sottoporsi a carichi di lavoro elevatissimi con un rischio relativamente basso di problematiche da sovraccarico, cosa che invece noi podisti amatoriali non possiamo fare.
Durante la preparazione di un’ultratrail spesso sfruttiamo tutte le ore che abbiamo a disposizione per correre, considerando attività come il potenziamento, gli esercizi di mobilità oppure la pratica di sport differenti come una perdita di tempo. In realtà queste attività ci permettono di ridurre il rischio di problematiche da sovraccarico; è opportuno quindi impostare un programma che le comprenda tutte, rivedendo piuttosto al ribasso il chilometraggio della gara scelta.